Che cosa si intende per filler per l’edilizia e come si ricavano? Iniziamo con il dire che la materia dalla quale vengono ricavati i filler sono le resine sintetiche. Esse non vengono mai utilizzate in forma pura. Nel corso della lavorazione, prevedono l’aggiunta di cariche, riempitivi o filler. Il vantaggio di questi materiali compositi è quello di essere particellari, ovvero presentare le caratteristiche salienti degli isotropi. Un altro punto di forza dei materiali ottenuti con l’aggiunta di filler è l’alto grado di anisotropia sia meccanica che elastica. Questo perché vi è la duplice presenza del rinforzo e della matrice. In base all’orientamento assunto dalle diverse fibre, il livello anisotropico diventerà più alto o più basso. Ad esempio, se le fibre sono parallele, l’anisotropia sarà maggiore, mentre in caso contrario, questa decrementerà.
Utilizzando più strati di fibre o una sovrapposizione laminare, si riusciranno ad ottenere le orientazioni desiderate. Quali sono i vantaggi dei filler per l’edilizia? Aggiungendo questi composti ai materiali di interesse, i costi di produzione saranno minori. Sarà possibile modellare e formare sagome anche piuttosto complesse, oltre ad avere una notevole resistenza ai bruschi cambiamenti di temperatura. I filler per l’edilizia sono utilizzati comunemente sia nelle resine che nei polimeri termoplastici. Alcuni di essi si combinano perfettamente con qualsiasi polimero, mentre altri hanno un fine di utilizzo specifico. I filler che si adattano ad ogni tipo di polimero principali sono la bentonite e il carbonato di calcio, lavorati generalmente in granuli.
I filler sono anche utilizzati per le lavorazioni termoplastiche. È essenziale considerare la tipologia di interazione che avviene tra la carica e il polimero corrispondente. Se parliamo di polietilene, o comunque di vari polimeri che non presentano un’alta capacità di adesione alla carica stessa, l’interazione è pressoché nulla. I filler presenti in questo tipo di interazione funzionano allo stesso modo di una semplice inclusione. Nello specifico, la matrice viene progressivamente indebolita dalla carica, che funzionerà solamente come diluente.
Diversamente, i polimeri con natura multipla, primo tra tutti il PVC, riescono a instaurare una forza piuttosto intensa, tanto da essere classificata come un vero e proprio legame chimico. In ambito edilizio, i filler hanno lo scopo di aggregare altro materiale e di diminuire le aree vuote in qualsiasi tipo di conglomerato artificiale. Grazie alla loro versatilità, sono in grado di rispondere alle più disparate esigenze funzionali e tecniche, assicurando ottimi risultati. I materiali edili che vengono realizzati con l’aggiunta di filler sono principalmente la malta e i conglomerati, sia bituminosi che cementizi.
A seconda della composizione del filler usata, è possibile costruire con facilità strutture in cemento, posare pavimenti, realizzare rivestimenti e strutture murarie interne ed esterne. Strutture in cemento e miscele di calcestruzzo poco porose vengono ottenute in seguito alla combinazione di filler e composti calcarei. Ricordiamo inoltre che, tra gli altri vantaggi dei filler, vi è l’elevata resistenza dell’opera compiuta. I filler per l’edilizia sono infatti in grado di esaltare gli additivi a base chimica presenti in essi.